Intervistata: Dottoressa Maria Luisa Campanini – psicologa e PhD student in Brain Mind and Computer Science

Editor: Psicologa Giulia Rocchi

Nel mondo digitale in costante evoluzione in cui viviamo oggi, la cyberpsychology sta emergendo come un campo di studio vitale per comprendere come la tecnologia influenzi le nostre vite e i nostri stati mentali. Il cuore della questione è comprendere come funzioniamo online. Come reagiamo alle dinamiche dei social media, ai gruppi online e alle varie forme di comunicazione digitale? Come possiamo sfruttare al meglio queste tecnologie senza danneggiare la nostra salute mentale? Abbiamo posto queste domande alla Dottoressa Maria Luisa Campanini, specializzata in questo nuovo campo di studio e ricerca.

Potresti fornire una panoramica della Cyberpsychology e del suo significato nell’era digitale di oggi? come si svilupperà in futuro?

La cyberpsychology è una branca della psicologia che si dedica a esaminare come interagiamo con gli altri attraverso la tecnologia, come possiamo migliorare queste interazioni per adattarle alle nostre esigenze e come la nostra salute mentale sia plasmata da questo mondo digitale in continua espansione.

La cyberpsychology sta ricevendo sempre più attenzione perchè la tecnologia è parte integrante della nostra vita, ne siamo costantemente influenzati e la usiamo per connetterci con il mondo.

  1. sfide e problemi psicologici comuni che gli individui possono affrontare a causa delle loro attività online

Quasi tutte le nostre attività quotidiane possono essere svolte anche online, ma esistono serie di sfide e problemi psicologici che gli individui possono affrontare. Un primo problema è la perdita di privacy: condividere costantemente informazioni personali online può portare sia all’uso improprio delle nostre informazioni, sia ad un costante senso di perdita di sicurezza sulle nostre azioni.

Soprattutto nei ragazzi, l’uso eccessivo di internet rischia di sfociare nella dipendenza con conseguente riduzione del benessere psicologico e isolamento sociale. Un esempio è giocare a videogiochi online: da una parte ci sono aspetti molto positivi quali la gratificazione psicologica, il senso di divertimento e di sfida e le connessioni sociali tra utenti di tutto il mondo uniti dalla stessa passione, dall’altra vi sono alcuni comportamenti aggressivi che potrebbero scaturire da giochi dai contenuti violenti, o l’isolamento sociale che porta alcuni giovani a preferire il mondo virtuale.

L’attività online è così parte della nostra vita che gli psicologi hanno coniato il termine “nomofobia”, ovvero l’ansia legata alla paura di rimanere senza il proprio cellulare anche per un breve periodo oppure l’ansia sociale da social media, che ci porta a metterci costantemente in competizione con gli altri e a preoccuparci dell’approvazione dei nostri followers. Nei casi più gravi, ma purtroppo sempre più comuni, l’uso improprio di internet può portare a cyberbullismo e molestie online, spesso enfatizzate dall’anonimato e dal senso di impunibilità che ci da internet, dando spazio ai tanto citati “leoni da tastiera”.

In che modo l’anonimato influisce sul comportamento umano e sui processi psicologici?

L’anonimato può portare a una maggiore libertà di espressione e di comportamento, ma potrebbe incoraggiare comportamenti antisociali come il cyberbullismo o le molestie online, permettendo ai “leoni da tastiera” di attaccare senza conseguenze. La protezione dell’anonimato dovrebbe essere garantita quando è necessario, come per denunciare abusi o esprimere opinioni controverse. Allo stesso tempo, è essenziale educare le persone sull’etica dell’uso dell’anonimato e promuovere una cultura di rispetto e responsabilità nella comunicazione digitale. Solo attraverso un approccio equilibrato possiamo sfruttare appieno i benefici dell’anonimato online riducendo i rischi associati a un abuso irresponsabile.

Quali sono i potenziali effetti psicologici del cyberbullismo e delle molestie online e come possono essere affrontati?

Il cyberbullismo. Un fenomeno insidioso che può avere gravi conseguenze sulla salute mentale dei ragazzi. La ricerca ha iniziato ad analizzare da vicino le conseguenze del cyberbullismo, e i risultati sono sconcertanti. Le vittime di cyberbullismo riportano non solo rabbia e tristezza, ma anche ansia sociale che danneggia i loro rapporti interpersonali, l’apprendimento e il loro successo scolastico. Alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra il cyberbullismo e i sintomi depressivi, e un termine inquietante è emerso: “cyberbullicide”, che si riferisce ai casi di suicidio direttamente o indirettamente collegati all’aggressione online. Un sondaggio ha infatti  rivelato che le vittime di cyberbullismo sono più inclini a pensieri suicidi e tentativi rispetto ai loro coetanei.

Affrontare il cyberbullismo dalla prospettiva della cyberpsychology significa considerare l’interazione tra l’individuo, la tecnologia e l’ambiente online: gli psicologi digitali lavorano con educatori e genitori per insegnare ai giovani come riconoscere e affrontare la problematica in modo sano e responsabile, oltre promuovere una cultura online basata sul rispetto e sull’empatia.

Come progettare la tecnologia per promuovere esperienze psicologiche positive e benessere?

La risposta sta nella progettazione consapevole e mirata di queste esperienze digitali. La tecnologia può infatti fare molto di più che semplicemente intrattenerci o semplificare le nostre vite perchè può anche essere uno strumento prezioso per migliorare la nostra salute mentale e il nostro benessere psicologico. Le applicazioni di consapevolezza emotiva possono aiutarci a identificare e gestire le nostre emozioni in modi che non erano mai stati così accessibili. Le app di meditazione offrono esercizi di respirazione guidata e mindfulness per ridurre lo stress e migliorare la concentrazione.

I social media possono essere utilizzati per creare e mantenere connessioni significative con gli altri. Partecipare a gruppi online che condividono interessi comuni può portare a un senso di appartenenza e supporto. La terapia online è diventata sempre più diffusa, consentendo alle persone di accedere a professionisti della salute mentale da qualsiasi luogo, soprattutto per coloro che potrebbero sentirsi a disagio nell’affrontare i loro problemi di persona. Inoltre giochi educativi e di apprendimento, noti come serious games, sono stati sviluppati per migliorare le funzioni cognitive e la salute mentale.

Le applicazioni dovrebbero essere trasparenti sull’uso dei dati e garantire la massima sicurezza per proteggere la privacy degli utenti e essere progettate per essere accessibili a tutti. La progettazione etica e consapevole è la chiave per garantire che la tecnologia sia al servizio della nostra salute mentale.

È importante riconoscere queste sfide e affrontarle con consapevolezza. La tecnologia è sì una parte essenziale della nostra vita, ma dobbiamo imparare a gestirla in modo sano ed equilibrato per preservare il nostro benessere psicologico e mantenere connessioni significative con il mondo reale.